
di Cristiano Zanni
Tra le stanze dello showroom di Montenapoleone, al civico 18, questa mattina si è svolto l’evento di celebrazione relativamente al primo giorno di negoziazione delle azioni di Nice Footwear su Euronext Growth Milan.
A proposito dell’azienda veneta, dello scenario attuale e di quello che sarà, ne abbiamo parlato con il presidente e amministratore delegato Bruno Conterno.

Bruno Conterno, presidente e amministratore delegato
Quale tra i vostri marchi è di proprietà?
Kronos. Altri invece sono in licenza e per ulteriori realtà ci occupiamo di sviluppo, progettazione e produzione.
La percentuale dei brand che distribuite e gestite in licenza rispetto a quello che producete, a quanto si attesta?
Indicativamente per poco più della metà produciamo per altri.
Quando e come avete avuto l’idea di decidere di quotarvi?
L’idea di quotarsi si è sedimentata con il tempo, post quotazione del nostro mini bond. Covid-19 ha fatto da acceleratore perchè la necessità di un’azienda managerializzata, capace di governare la supply chain, che sappia avvalersi di digitale, tecnologia e valorizzi la sostenibilità, è diventata oggi impellente. Nice Footwear per far crescere il proprio business model e per concretizzare anche delle acquisizioni ha compreso che il percorso della borsa era inevitabile.
Questo primo step è propedeutico a un passo ulteriore? Con che tempistiche vorrete concretizzarlo?
Oggi ci godiamo il giorno della quotazione. C’è stato un grande interesse nei confronti del nostro business model perchè da un lato racchiudiamo la calzatura che è una categoria made in Italy che ci viene riconosciuta a livello mondiale. Dall’altro lato però abbiamo quest’interpretazione del processo che è totalmente tecnologico e digitale. In primis dobbiamo centrare e mantenere gli obiettivi che ci siamo posti, successivamente faremo ulteriori opportune valutazioni. Per noi questo è solo un punto di partenza.
I cinque milioni abbondanti che dovreste raccogliere da quest’operazione, serviranno a crescere e a realizzare ulteriori acquisizioni?
Nel nostro business plan sono dettagliatamente suddivisi per una crescita endogena ma, vogliamo anche diventare una piattaforma aggregativa nella Riviera del Brenta creando un polo di eccellenza per la produzione delle sneakers. Valuteremo quindi ulteriori acquisizioni nel segmento o in categorie limitrofe.
Verso quali brand vi state orientando e con quali target?
Più che marchi io parlerei di aziende produttrici. Oggi Nice Footwear cerca quelle realtà medio piccole che in un mercato globale articolato sono in difficoltà per essere un player sufficientemente strutturato e che abbia delle potenzialità. Noi cerchiamo oggi aziende produttrici tra le eccellenze, che magari non siano managerializzate, non abbiamo una massa critica sufficiente per competere nel mercato globale ma, unite con le nostre competenze potremmo mantenerle vive. Aggregando un numero sufficientemente interessante di aziende e contaminandole con il nostro business model, possiamo creare un polo di riferimento.
Intendete restare nelle sneakers o integrare anche con altre tipologie di prodotti, come le calzature lusso?
Le sneakers resteranno il nostro core business ed è una categoria merceologica trainante. Dall’altro lato alimentare comunque una capacità produttiva dressy principalmente donna continua a essere per noi interessante.
Valuterete anche di integrare altre categorie merceologiche?
Quello che abbiamo compreso con i nostri investitori e i nostri advisor è che il nostro business model è scalabile. Cioè il software che abbiamo brevettato e la nostra tecnologia è applicabile ad altre categorie di prodotto. Ma prima ovviamente raggiungeremo i nostri obiettivi.