
SEP, il brand che da voce alle ricamatrici rifugiate palestinesi e siriane, ha appena aperto il suo primo negozio italiano a Milano, in Via dell’Unione 7 . Scegliendo di farlo proprio in occasione della la fashion week meneghina, appena terminata.
SEP è una B-corp nata nel 2014, che ora conta circa 500 artiste dai 18 ai 56 anni, residenti a Gerasa, nel nord della Giordania. Il progetto nasce dalla mente di Roberta Ventura, che dopo una carriera ventennale nella finanza nel 2016, decide di lasciare tutto e dedicarsi a tempo pieno, assieme al marito Stefano, al loro Social Enterprise Project, SEP appunto. La missione del brand è quella di portare migliaia di rifugiati al di sopra della soglia di povertà. Sfruttando il loro talento naturale nel ricamo a punto croce, attraverso la creazione di accessori di moda e lifestyle di lusso. Una Social Enterprise che crede nel lavoro come alternativa alla dipendenza dagli aiuti umanitari nel momento in cui la fase di emergenza è passata. Sovvertendo il rapporto donatore/beneficiario che in passato ha caratterizzato tra campo profughi e mondo esterno.
“Noi diamo voce al talento di ricamatrici, rifugiate palestinesi e siriane, residenti a Gerasa, nel nord della Giordania. Le artiste ricamano ogni nostra creazione a mano. Da quando SEP è stata fondata nel 2013, siamo cresciuti da un team di 20 a più di 500 artiste, in età dai 18 ai 56 anni.” spiegano Roberta e Stefano, i fondatori.
I prodotti ricamati dalle artiste rifugiate
SEP crea prodotti unici come Keffiyeh, cuscini, porta cellulari, arredo bagno, accessori in cashmere e non solo. Tessuti e materiali made in Italy, arricchiti dal lavoro delle ricamatrici rifugiate siriane e palestinesi. Lavorazioni hand-made, che fondono una tecnica antica con uno stile contemporaneo. SEP inoltre, grazie a Integra Fragrances, leader nel settore del branding olfattivo, ha sviluppato una fragranza esclusiva che si basa sulle memorie delle artiste al campo di Jerash. Gli oggetti vengono poi venduti nei negozi di Amman, Ginevra e Berlino e la new entry Milano.
Il brand mira a stimolare un dibattito sul potenziale dei rifugiati come agenti economici attivi e impatta direttamente 6 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS), creati dalle Nazioni Unite per migliorare il mondo entro il 2030.
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