
Patagonia festeggia quest’anno il 50° anniversario e si impegna per un futuro sempre più green a servizio del pianeta. Sin dalla sua nascita, l’azienda ha seguito questo tipo di approccio, mettendo il pianeta al primo posto rispetto al profitto, realizzando prodotti di qualità e arrecando meno danni possibile al pianeta.
Priorità al pianeta: 10 momenti cruciali
Ci sono 10 momenti cruciali in cui Patagonia ha dato la priorità al pianeta, rispetto ai profitti: nel 1972 ha cambiato il modello di business per proteggere la natura, passando da chiodi per l’arrampicata a protezioni mobili e ha accordato una sovvenzione a favore di un’organizzazione no-profit per contribuire a salvare una spiaggia per il surf locale; mentre nel 1996 è passata dal cotone convenzionale a quello biologico.
Durante il Black Friday del 2011, ha divulgato un’inserzione pubblicitaria con il claim “Don’t Buy This Jacket”, nel 2012 è diventata la prima azienda certificata B Corporation in California ed ha istituito Patagonia Provisions, entrando nel settore food. Nel 2016 ha donato tutte le vendite del Black Friday ad associazioni ambientaliste e nel 2017 ha fatto causa all’amministrazione Trump per proteggere il Bears Ears National Monument.
Nel 2018 ha cambiato scopo aziendale dichiarando di avere come nuova missione la salvaguardia del pianeta. Infine, ha cambiato l’assetto societario: dal 2022, infatti, l’unico shareholder di Patagonia è diventato la Terra.
I prossimi 50 anni di Patagonia
Nei prossimi 50 anni, Patagonia ha l’obiettivo di concentrarsi sulla qualità di prodotti, legami con la natura e capitalismo. Cercherà di spostarsi da quello che la frena, aspettandosi meno competizione e più collaborazione, per avere un fronte unito davanti a crisi importanti come il cambiamento climatico.
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