
Il Centro studi Confimprese, in collaborazione con Global Strategy, ha pubblicato il rapporto annuale sui piani di sviluppo della base associativa, stimando una crescita netta del numero dei punti vendita di 2900 unità rispetto al 2022 a fronte di 650 chiusure, con percentuali analoghe di aperture dirette e in franchising. Da un punto di vista occupazionale, invece, vi è stata l’assunzione di circa 20mila nuovi dipendenti.
Un dato significativo che emerge riguarda la buona tenuta del commercio moderno rispetto al commercio tradizionale, penalizzato dal successo dell’online. Il 2022 è stato caratterizzato da una maggiore consapevolezza sulla strategia da seguire per il rafforzamento della rete distributiva.
Tuttavia, vi è l’ombra di alcuni elementi di criticità segnalati dalla base associativa Confimprese, nello specifico due, che rischiano di penalizzare lo sviluppo distributivo: da un lato la mancanza di personale, dall’altro l’assenza di materie prime, entrambi frutto della pandemia e del clima di incertezza generale.
Lungo i canali di vendita si registra un rinnovato interesse per i centri commerciali che, penalizzati durante il periodo pandemico, vengono identificati come canale prioritario da oltre il 60% delle aziende, con un 75% per le aziende di abbigliamento-accessori.
Inoltre, tra i 2.900 punti vendita spiccano alcune insegne, ovvero aziende di grandi dimensioni con piani di sviluppo della rete rilevanti, e insegne più piccole con buone potenzialità di crescita.
Relativamente al comparto abbigliamento-accessori, il gruppo Teddy (Terranova, Calliope, Rinascimento) è la catena che apre il numero maggiore di punti vendita (41) per un totale di 89 neoassunti. Le stime risultano positive anche per Yamamay e Compar Bata, che registrano 30 negozi e 95 addetti totali. Per quanto riguarda i brand di gioielleria, emergono Morellato con 18 punti vendita e 100 addetti e Stroili Oro con 10 negozi e un totale di 40 neoassunti.
“Il sistema Confimprese, sia pure nelle difficoltà che il Paese sta attraversando, continua a crescere. […] Nel 2023 il nostro centro studi stima 2.900 aperture di nuovi punti vendita. Un traguardo che testimonia la buona tenuta del retail, un motore decisivo per lo sviluppo del Paese, che a causa della pandemia è stato costretto a guardarsi all’interno, ripulire le proprie reti selezionando con maggiore accuratezza i propri partner e fornendo ai partner stessi, diventati più esigenti, offerte meglio strutturate a un consumatore che analizza, studia e sceglie i prodotti e acquista non solo dove c’è un’offerta adeguata per le sue esigenze di portafoglio, ma anche dove c’è innovazione.” Questo il commento di Mario Resca, presidente di Confimprese.
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