
Under Armour ha un nuovo direttore creativo: John Varvatos rivestirà il ruolo di chief design officer dal prossimo 11 settembre.
Già dall’inizio di quest’anno, Varvatos ha messo a disposizione la sua lunga esperienza nel settore del fashion per offrire consulenza al brand di Baltimora, portando in azienda “la sua profonda esperienza in termini di stile e forma”.
Varvatos, supervisionerà come direttore creativo i comparti design delle sedi di New York, Baltimora e Portland, in Oregon.
“Sono davvero entusiasta di unirmi ad Under Armour, un iconico marchio americano”, ha affermato Varvatos. “L’innovazione, il design e la missione del marchio non sono mai stati così di rilievo, in quanto i consumatori richiedono abiti che siano adatti sia per lo sport che per le attività quotidiane. Non vedo l’ora di svelare il prossimo capitolo dell’incredibile storia di Under Armour”.
Il manager ha una lunga esperienza nell’industria della moda, avendo lavorato per marchi come Polo Ralph Lauren, Calvin Klein, Converse e il suo brand omonimo, John Varvatos. Sue sono le creazioni dei boxer attillati di Calvin Klein e delle sneaker senza lacci per Converse.
“Siamo emozionati nell’accogliere John nella famiglia Under Armour”, ha affermato Stephanie Linnartz, presidente e ceo di Under Armour. “Il suo track record e la sua carriera trentennale parlano da soli. John lavorerà in collaborazione con il nostro team di prodotto per portare abbigliamento, calzature e accessori dall’ideazione alla commercializzazione, unendo prestazioni e stile”.
Dopo il calo delle vendite negli ultimi trimestri, la nomina di Varvatos rientra tra le strategie per risollevare il marchio. Nelle ultime comunicazioni di agosto infatti, i ricavi trimestrali di Under Armour sono scesi del 2,4%, a 1,32 miliardi di dollari, leggermente al di sopra della stima degli analisti di 1,30 miliardi di dollari.
Come i propri competitor, l’azienda ha visto scendere la domanda per i suoi prodotti in Nord America, il suo mercato più grande, anche se questo calo è stato in parte compensato dalla forte ripresa registrata in Cina. Durante il trimestre, le vendite dell’azienda nell’area Asia-Pacifico sono infatti aumentate del 14,5%, mentre le sue entrate in Nord America sono diminuite del 9,1%.
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