Nel corso dell’ultimo anno l’Unione Europea ha creato una serie di legislazioni nel tentativo di riparare ai danni ambientali scaturiti da scelte sbagliate del passato da parte di varie industrie. Prime tra queste è l’industria della moda, nota per le sue azioni inquinanti prive di responsabilità.

La Commissione europea così ha presentato una proposta in merito al nuovo regolamento sulla progettazione eco-compatibile dei prodotti sostenibili che verrà applicato a tutti i prodotti immessi sul mercato dell’Ue, introducendo un passaporto digitale per una serie di prodotti.

Il Dpp, Digital product passport, di raccogliere e condividere i dati dell’intero ciclo di vita di un prodotto, rendendo così accessibile a tutti il suo processo di produzione e la sua provenienza, attraverso un codice Qr o codice a barre inserito sull’etichetta.

Più informazioni con un solo click

Le informazioni generali sul prodotto includono: l’Id, il peso, lo stabilimento di produzione e i numeri di riferimento, la fonte, ovvero il tipo di materia prima utilizzata per la creazione del prodotto e la sua origine. Sarà evidenziata anche l’impronta ecologica, che offre dati sul profilo dell’impronta di carbonio del prodotto, e la proprietà. Saranno incluse anche informazioni su riparazioni, garanzie, istruzioni per lo smontaggio e il riciclaggio.

Uno strumento utile sia per le industrie, obbligate a fornire una maggiore trasparenza e per il consumatore che avrà una maggiore consapevolezza di ciò che sta acquistando, alimentando lo stesso tempo anche la loro fiducia nei confronti delle aziende.

La pubblicazione del regolamento era inizialmente prevista per il 2024, ma ci sono ancora processi poco chiari che presentano incertezze per coloro che dovranno implementare lo strumento. Questi ritardi sono legati alla necessità di fare ulteriore chiarezza sul tema dell’impatto sociale e all’importanza di creare un sistema unificato. Attualmente si prevede che la normativa entrerà in vigore entro il 2026/2027, mentre la maggior parte dei prodotti dovrebbe essere coperta entro il 2030.