
In evidenza un’immagine di Cav.Lav. Mario Boselli, presidente di ICCF e Angela Zhou, presidente di Huaxia Group
È all’interno del cortile cinquecentesco di Palazzo Isimbardi, in corso Monforte a Milano, che il 19 settembre si è tenuta la mostra-evento “Keqiao The Excellence Exhibition Sustained Research for a Better Future”.
Un’esposizione che trae ispirazione dall’architettura tradizionale del distretto ed è affiancata dall’esposizione di modelli studiati da due designer italiani che da tempo lavorano in Cina: Angelo Cruciani e Alberto Zambelli. Accanto a loro anche le creazioni dei designer cinesi Ling Yali e Qi Bin.
Una mostra che, in forma statica e dinamica, presenta una selezione attentamente curata della produzione tessile, frutto di una costante ricerca in innovazione e sostenibilità, nel distretto tessile della città di Shaoxing. Proprio qui, ha origine un terzo dei tessili di qualità prodotti nel mondo.
Le dieci aziende del distretto di Keqiao che hanno preso parte all’evento, vantano tutte laboratori interni di verifica e controllo della sostenibilità dei processi di filatura e tessitura: Keqiao Danly Textile Co., Ltd; Zhejiang Yisha Textile Technology Co., Ltd.; Zhejiang LARBENE Textile Technology Co., Ltd.; Shaoxing Meishangmei Textile technology Co., Ltd.; SHAOXING MISHUN TEXTILE CO.Ltd.; Shaoxing jinsheng textile co.,ltd.; ZHEJIANG BIGTREE TEXTILE TECHNOLOGY CO.,LTD; Shaoxing Jialilong Textile Co., Ltd; Shaoxing Hanuo Textile Technology Co., Ltd.; Zhejiang Golden Idea Textile Co., Ltd.

La fibra di bamboo: sostenibile, a basso consumo di acqua, dalle proprietà antibatteriche. Ricavata dalla sua polpa
“Gli stilisti hanno dato vita a una collezione di capi che mettono in luce, con un gusto seducente ma sobrio, in un approccio di quiet luxury che interpreta al meglio le caratteristiche delle due città metropolitane, quelle tecniche dei tessuti prodotti da Keqiao e in particolare quelli tratti dalla polpa di bamboo locale: fibra sostenibile, a basso consumo di acqua, nota per le proprietà antibatteriche”, recita una nota ufficiale.
Della mostra-evento ne abbiamo parlato con Mario Boselli, presidente di Italy China Council Foundation.

Cav.Lav. Mario Boselli, presidente di ICCF
Com’è nata l’idea di dar vita a “Keqiao The Excellence Exhibition”?
È nata per la passione e l’interessamento di Angela Zhou, una signora di grande rilevanza nel settore, sia in Italia, in particolare a Milano, che in Cina. È stata proprio lei la prima ambasciatrice del Keqiao. Quando ci siamo conosciuti io ero presidente del CNMI e vidi fin da subito un grande potenziale in questo progetto, oltre che una storia di successo che meritava una giusta attenzione.
Quale sarà il suo futuro? Sarà un evento one-shot o di lunga durata?
Quello di quest’anno è il numero zero, il primo lancio in vista di una duratura presenza. La mia idea è quella di dare una continuità triennale: credo che questo progetto, per far sì che si consolidi al 100%, abbia bisogno di ciò. Il mio compito è quello di suggerire e consigliare, poi a decidere sono gli altri.
Come riuscite a far coesistere in un unico progetto innovazione e sostenibilità?
Più che noi, lo fa il mercato. Se tu vuoi fornire dei brand internazionali che rispettano determinati criteri di sostenibilità, o li segui anche tu oppure non puoi essere un suo fornitore perché non ci sarebbe credibilità. Perciò sono costretti a rispettare queste linee guida. Di necessità virtù, e loro lo hanno fatto. Grazie a delle tecnologie che hanno a disposizione più di altri paesi: le loro aziende sono di recente nascita e come tali hanno messo degli impianti e apparecchiature più moderne che aiutano in termini di impatto ambientale, anche a livello di risparmio energetico.
Ci parli della fibra di bamboo. Sta avendo successo?
I tessuti derivati dalla polpa di bamboo locale sono noti per le proprietà antibatteriche e anallergiche. È una fibra sostenibile e a basso consumo di acqua, che sta avendo particolare successo in questo campo. Inoltre, si tratta di una pianta infestante e quindi, sotto certi aspetti, è anche meglio ridurre la sua presenza, tenendola più sotto controllo.
Come si sta evolvendo la situazione politica e commerciale in Cina. Come vedi nei prossimi anni l’evoluzione di questo paese? Soprattutto a livello di rapporti con l’Europa.
Questa è una domanda abbastanza difficile a cui rispondere. Io vedo quello che sarebbe l’interesse dell’Italia. Ovvero quello di continuare a mantenere degli ottimi rapporti con la Cina perché quest’ultima, in un futuro neanche troppo lontano, sarà la prima potenza economica mondiale. E questo non vuol dire schierarsi contro gli Stati Uniti, ma essere un ponte tra Oriente e Occidente. Il Bel Paese, per le sue caratteristiche, può giocare questo ruolo meglio di altri nel Vecchio Continente: spesso più bravi a fare affari ma sono meno “simpatici” alla Cina.
di Cristiano Zanni
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